Una superficie di 14.000 metri quadrati per il più grande complesso termale d’Europa.
La storia di queste terme è curiosa: all’inizio degli anni ‘80 un gruppo di ingegneri della Texaco era alla ricerca di petrolio in Germania. Questo gruppo di simpatici Texani, che non posso fare a meno di immaginare con cappello di cuoio e sigaro in bocca, hanno deciso di scavare poco fuori Monaco dopo approfonditi rilievi, scrupolosi controlli e ricerche esplorative.
Indubbiamente un’ottima idea: portati i macchinari, approntati i necessari sopralluoghi, sottoscritto i vari contratti hanno iniziato a trivellare per ritrovarsi con una fonte di acqua solforosa dopo appena 2 metri di lavori. Addio ai profitti petroliferi, benvenuta nuova struttura turistica: in 15 anni è stato realizzato il primo complesso termale che si è evoluto in un parco divertimenti di tutto rispetto fino ai giorni nostri.
Le dimensioni sono colossali, che i tedeschi volessero dimostrare qualcosa? La struttura non sempre presenta idee “ben riuscite”: vogliamo parlare del Palazzo Veneziano? Meglio di no, lasciamo quel pasticcio a se stesso e affrontiamo la Bier sauna? Bere una bicchierata gelida a 50 grandi centigradi mi sembra un’ottima idea per sollecitare l’ultimo tratto intestinale e…
Come affrontare al meglio la struttura? Personalmente non considero nemmeno la parte “tessile”, aperta ai bambini e sviluppata come un parco acquatico, per andare diretto verso la Saunaparadies.
Ho trovato più di quanto è possibile fare in due ore (il tempo del biglietto con il costo minore): 25 saune, 3 piscine esterne, 2 bar (nell’acqua), idromassaggi e cascate. Mi prendo il mio tempo e mi concedo una nuotata nell’acqua calda della piscina principale, approfitto in tutta calma di una sauna, mi rilasso a lungo in un bagno turco profumato al limone.
Quando mi sento sufficientemente bollito vado verso la parte esterna della piscina principale esterna. Lì aspetto che inizi la corrente: dei getti d’acqua nella piscina attivano una sorta di “effetto sciacquone”. L’acqua gira all’interno della vasca creando una corrente abbastanza forte da trascinarti con se. Wiiii.
La cosa più divertente è guardare gli altri che ti vedono passare e immaginare cosa pensano: al terzo giro già ti credono rintronato, al sesto scuotono la testa: “poveretta”.
Dopodiché c’è solo una possibilità: uscire dal vortice, accomodarsi al bancone del bar e godersi una birra. Meglio se gelata.
Questo articolo fa parte della serie “Alla scoperta della Bassa Slesia”, continua a leggere come ho evitato il turismo di massa durante l’estate.