Blocco dello scrittore non ti temo

La sindrome da foglio bianco: più ne leggo, meno trovo una risposta a questa difficoltà. Sperimentare in maniera empirica soluzioni al blocco dello scrittore non è stata una soluzione. Mi è rimasta un’unica soluzione: iniziare a sperimentare.
Ho cambiato computer, ho cambiato scrivania. Poi ho cambiato letture. Infine ho deciso di iniziare a cambiare modo in cui vedevo il problema.

Cambia scenario e cambia le tue abitudini

Hai mai provato a cambiare panorama? Uscire di casa, allontanarsi dal computer e lasciare vagare la mente, vedere cose nuove e annotare i cambiamenti è uno dei sistemi che ho provato. Vedere una parete bianca non aiuta certo la creatività e tanto meno restare bloccati alla scrivania.
Ho preso le mie cose, sono andato a farmi un giro con il cellulare in tasca, l’agenda nella borsa e la macchina fotografica al collo. Per un po’ ha funzionato: per un osservatore trovare nuovi stimoli è più semplice di quello che puoi pensare.
Ma rimane comunque la parte di sintesi: la necessità di mettere assieme questi stimoli per creare qualcosa di nuovo rimane comunque un’attività da compiere nel posto da cui sei uscito.

Cambia strumento e cambia le tue abitudini

Quindi non rimane che iniziare a scrivere in posti diversi. Abbandonare il proprio computer per iniziare a digitare su una tastiera diversa, magari quella di un iPad che ti permette di creare al bar, sul balcone della casa delle vacanze, o in areo.
Una soluzione un po’ costosa sotto un certo punto di vista, ma che vale la pena di provare. È affascinante scoprire come, cambiando lo strumento di input, cambi anche il modo in cui reagisci al foglio bianco.
Ho però scoperto che nascono nuove necessità: non puoi prendere un treno ogni volta che hai voglia di scrivere e non puoi cambiare tutte le volte iPad o applicazione quando non riesci ad andare avanti.

Cambia punto di vista e cambia le tue abitudini

Sono quindi tornato all’attacco: freewriting. Journaling. Le pagine del mattino. Nella disperata ricerca di un metodo li ho provati, con scarsi risultati un po’ tutti. E quindi, come sempre, ho provato a crearmi il mio. Che in maniera non definitiva inizia a funzionare: scrivo quando ne sento il bisogno e mi lascio muovere dall’urgenza del momento. Mi costringo a scrivere tenendo un blog che aggiorno con scadenze generiche. Faccio degli esercizi di scrittura casuali e mi domando tutte le mattine: “Vuoi scrivere qualcosa?”. Ne tengo traccia qui e pare funzionare.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *